Fallout 4: ecco 3 side quest da non perdere

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Il segreto di Cabot House

“Il segreto di Cabot House” è una delle missioni secondarie di Fallout 4 che deve essere vissuta per apprezzarla appieno. Traendo forte ispirazione da Lovecraft in modo simile ai misteri di Dunwich di Fallout 3, questa ricerca di Fallout 4 inizia in modo ingannevolmente semplice prima di lanciare idee e concetti all’Unico sopravvissuto che scuotono la sua idea di realtà. Questa missione è l’ultima della catena che circonda Cabot House e richiede che le prime due siano completate in anticipo. Sebbene il gameplay in sé sia ​​semplice, poiché l’Unico sopravvissuto deve farsi strada attraverso il Parsons State Insane Asylum, è la narrazione ambientale e la tradizione che brilla davvero qui. La conclusione è uno scontro tra padre e figlio con forse il destino del mondo in bilico, tutto grazie a uno strano artefatto. Ogni finale offre grandi ricompense e pesanti conseguenze, rendendolo più una scelta di gioco di ruolo morale che di gioco, risultando in una missione secondaria di Fallout 4 imperdibile.

La pattuglia perduta

Dalle missioni divertenti a quelle più cupe, “The Lost Patrol” è una missione secondaria in cui l’Unico sopravvissuto deve ricostruire cosa è successo a una pattuglia scomparsa della Confraternita d’Acciaio. Questa missione può essere assegnata dal Paladino Danse o dal Capitano Kellis; in alternativa, è possibile raccogliere uno dei segnalatori di soccorso durante l’esplorazione per iniziare la missione. Dopo una serie di segnali di soccorso, la missione conduce l’Unico sopravvissuto lungo una scia di briciole di pane per trovare ogni membro della pattuglia scomparsa. Man mano che ogni membro della pattuglia viene ritrovato, la storia di ciò che gli è accaduto inizia a svolgersi con ogni tragico olonastro. Una volta recuperati tutti e tre gli olonastri, è possibile localizzare il leader della pattuglia, il Paladino Brandis, e informarlo del destino della sua squadra. “The Lost Patrol” è una delle missioni più tristi di Fallout 4 che tocca il sentirsi abbandonati da chi detiene il potere e contiene tantissime grandi tradizioni della Confraternita.

Qui ci sono i mostri

Dopo aver sentito delle voci su un mostro marino da Donny Kowalski sul molo dietro la Shamrock Taphouse, l’Unico sopravvissuto può tuffarsi nelle acque per vedere se è vero, iniziando la missione “Here There Be Monsters”. Una breve nuotata rivelerà che in realtà non si tratta di un mostro marino, ma del periscopio di un sottomarino su cui è possibile salire a bordo. A bordo, l’Unico superstite apprenderà che si tratta dello Yangtze, un sottomarino nucleare cinese rimasto bloccato nel porto di Boston sin dalla Grande Guerra di 200 anni fa. Il comandante del sottomarino, il capitano Zao, chiederà aiuto per riparare la nave, il che comporterà un viaggio alle ferriere di Saugus. Sebbene la meccanica di “Here There Be Dragons” sia abbastanza semplice, la tradizione e le implicazioni del mondo sono fantastiche. Parlare con Zao offre uno sguardo non solo al passato ma anche all’altro lato del conflitto che ha letteralmente posto fine al mondo, rendendolo un must per tutti i fan della tradizione di Fallout.

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